Sangue – La morte non esiste, Recensione n.1

Il film di Libero De Rienzo contiene al suo interno la descrizione dei sogni e delle paure (come anche delle gioie) d’una intera generazione. E’ come se un catalogo di immagini-frasi e suggestioni fosse impresso sulla pellicola. Film generoso e dunque coraggioso, pezzo raro di cinema italiano capace di spogliarsi da pretestuose citazioni esterofile e di calarsi completamente nell’Italia della metà del primo decennio dell’anno duemila. Le guardie (poliziotti o carabinieri post G8 genovese), per i giovani di questi anni, non possono più possedere alcuna simpatia (tanto cari a tanta commedia italiana del passato e ad ogni televisione nazionale), sono semplici nemici dei quali non si comprende nè il senso nè la logica.

Il rave party non è presentato come semplice luogo ad effetto entro il quale far esplodere le idiosincrasie dei personaggi, ma come esempio scalcinato d’un mondo possibile perchè reale, dove essere scevri da ogni apparenza.

Suddiviso in due atti ed un epilogo comico, il film attraversa le vite di Stella e Iuri, due fratelli legati da un amore profondo e viscerale che cancella ogni convenzione e corre libero e furioso a tutta velocità.

Nelle sale è uscito il 5 maggio 2006, ma solo in 8 copie ed in cinque città; nonostante la distribuzione infame ha incassato 30.096 €, ha vinto due premi al “Brooklyn International Film Festival” (miglior film e premio speciale della giuria), partecipato a parecchie rassegne sù e giù per l’Italia, ed è stato abbondantemente stroncato dalla critica italica.

LA SCHEDA DEL FILM

1 commento

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